La gestione ed il trattamento dei rifiuti è ormai un tema di primaria importanza a livello globale. L’Unione europea ha definito le linee guida per la sensibilizzazione sul tema, riuso, riciclo e recupero dei rifiuti; così da promuovere, nell’ambito dell’economia circolare, strumenti e tecnologie in modo che l’indifferenziato da destinare a discarica sia una rara eccezione ovvero in quantità irrilevanti per la salute del pianeta e non in ultimo dei cittadini.
In questo contesto normativo l’Italia nel 2017 ha emanato un decreto in attuazione a quanto previsto dall’art. 1 comma 667, legge 147/2013 dove si stabiliscono i criteri per la misurazione puntale della quantità dei rifiuti conferiti al servizio pubblico.
Uno dei cardini di questa evoluzione delle norme è far pagare al cittadino la tariffa in base al principio “pay as you throw” e cioè l’attuazione di una tariffa corrispettiva che permetta agli utenti di pagare per quanti rifiuti indifferenziati si producono realmente; e quindi con proporzionalità anche in base all’uso del servizio usufruito. In più il soggetto gestore del servizio è tenuto a misurare e rendicontare puntualmente i conferimenti, a far emergere l’eluso ed a incrementare in maniera costante il livello di differenziata già in essere. Banalmente viene premiato, e paga di meno, chi più differenzia.
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