Rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche: diritto di privativa per i Comuni

rifiuti-urbani-utenze-domestiche-privativa-comuniUn recente quesito della regione Piemonte in materia di Rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche ha ottenuto in risposta una Nota del MITE: confermato il diritto di privativa dei Comuni in tutte le fasi di gestione.


L’Interpello della Regione Piemonte ha notevole importanza per quanto riguarda, in particolare, le modalità di raccolta dei rifiuti urbani di origine domestica soggetti a regime di privativa, anche se raccolti in modo differenziato e avviati a recupero da soggetti che operano al difuori del servizio pubblico (ad esempio attraverso i gestori di eco compattatori per raccolta selettiva di bottiglie PET installati anche su suolo privato).

Di recente lentepubblica ha tenuto un webinar online dedicato al tema della “Qualità Tecnica e Contrattuale del Servizio Rifiuti“: potete riguardarlo a questo link.

Rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche: diritto di privativa per i Comuni

Con nota della Direzione Generale dell’Economia circolare del MITE, si conferma il diritto di privativa dei Comuni i quali dispongono, in base alla legge, le misure inerenti “tutte le fasi” della gestione dei rifiuti urbani e quindi: le modalità di conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani, garantendo una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovendo il recupero delle stesse.

Una eventuale raccolta” – afferma il MITE – “svolta da soggetti terzi, non affidatari del servizio pubblico di gestione e diversi dai soggetti autorizzati dai Consorzi, potrebbe comportare una sottrazione di alcuni flussi di rifiuti per i comuni sia ai fini delle quantità di rifiuti oggetto dell’affidamento del servizio integrato sia ai fini del raggiungimento degli obblighi di raccolta differenziata, nonché per i consorzi di filiera, i quali potrebbero sia non riuscire ad adempiere agli obblighi ad essi attribuiti sia perderne la tracciabilità, indispensabile per il raggiungimento dei target di recupero.

Peraltro, una simile ipotesi potrebbe condurre alla indeterminatezza dei costi delle operazioni di raccolta oltre che per i Comuni anche per l’utenza domestica, che è comunque tenuta alla corresponsione della TARI anche qualora il ritiro venga effettuato da altro soggetto”.

Documenti utili

Qui di seguito potete consultare il testo completo dell’interpello e la nota esplicativa fornita dall’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani: